È appena uscito, pubblicato da Faremondo, l’ultimo volume di Franco Soldani, dedicato ad un’analisi del grande capitale americano e dei suoi crimini interni e internazionali: «Geopolitica planetaria dell’impero. I dieci pilastri del capitale finanziario e dell’imperialismo Usa».
Si tratta di una lettura inedita e completamente innovativa della nascita del capitale finanziario sul suolo statunitense, con una mole imponente di materiali che documentano in modo inoppugnabile quale sia stata la sua passata evoluzione e come si sia arrivati in ultimo alla nascita di un New American Century con la fine del secondo conflitto mondiale.
Il volume porta alla luce i veri centri di potere, aventi la loro sede primaria nella financial community di New York, che da dietro le quinte e persino direttamente dall’interno dell’esecutivo, oggi come ieri, dettano al presidente Usa e al suo governo la loro agenda politico-economica complessiva, tirando le fila dell’egemonia americana nel mondo. Il libro disegna anche la presente cartografia economico-finanziaria e politico-strategica internazionale, nonché il ruolo di colonia subordinata che gli Usa hanno a suo tempo riservato all’intera Europa e alla sua moneta, un intero continente strutturato a sua volta in potenze centrali dominanti e paesi periferici subalterni (tra cui la nostra Repubblica, nata sin dall’inizio come una creatura americana).
Si tratta di materiali ignoti al lettore italiano e molto probabilmente anche europeo. In parte perché passati sotto silenzio e attivamente occultati dall’accademia al servizio dei dominanti e dai Megamedia di proprietà del grande capitale Usa, in parte perché mai tradotti prima d’ora nella nostra lingua né portati a conoscenza dell’opinione pubblica nazionale. O li leggete qui, oppure non vi sarà possibile farlo da nessun’altra parte. Di sicuro non nella disinformazione distillata ogni giorno dai media occidentali e dai grandi tenori del capitale – in primis l’Accademia (col suo sistema degli Atenei, le sue case editrici, il suo apparato della propaganda, ecc.), gli economisti in testa, e poi giornalisti, filosofi, opinionisti, politologi, costituzionalisti, giureconsulti manzoniani, saggisti di ogni ordine (di regola infimo) e grado (di norma inferiore), marxisti di tutte le scuole, e via di questo passo.
Un volume che ribalta gli stereotipi del passato e attuali e apre davanti agli occhi del lettore scenari insospettati. Oltre Lenin e i classici del marxismo che si sono occupati a suo tempo del capitale finanziario della loro epoca e della società capitalistica in generale, i cui più intimi processi di sviluppo sono rimasti a loro ignoti. Uno strumento indispensabile per chi voglia davvero capire, oggi, il mondo attuale e il destino riservato all’Italia nel contesto del pianeta ridisegnato dagli Stati Uniti con l’11 settembre 2001, l’evento pivot della nuova epoca post novecentesca.
Alla luce della sua vasta documentazione si potrà anche capire meglio cosa nascondano le imposture e gli inganni ai danni del pubblico perpetrati dal prossimo referendum costituzionale, in cui due schieramenti apparentemente opposti – due diverse frazioni dell’establishment italiano e atlantico odierno in realtà – si contendono la guida del paese per i prossimi anni con argomenti prefabbricati dai loro apparati della propaganda.
Per i dettagli sui due tomi del volume e per l’acquisto, vedi il sito faremondo.org.