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I giorni dell’infamia

Questo libro rappresenta un ideale monumento alla memoria perché, se possibile, niente vada dimenticato delle sofferenze inflitte alla popolazione civile di questo paese dai governi degli anni passati. D’altronde, ammoniva Santayana, il popolo che non ricorda il proprio passato è destinato a ripeterlo. Il potere, c’è da scommetterci, farà di tutto per consegnarlo all’oblio. Anche per questo, dunque, va scolpito nelle lettere indelebili della documentazione e delle prove qui presentate.

         D’altra parte, come diceva Jefferson, un vero patriota deve difendere il suo paese anche contro il proprio governo. Un dovere che mai come in questo caso risulta essere giusto e categorico, visto che sono state proprio le classi dominanti italiane ad averci catapultato in un incubo durato quasi quattro anni della nostra vita.

Oltretutto, i personaggi che hanno incarnato l’Operazione Covid, veri e propri androidi monstre creati in laboratorio, potrebbero benissimo essere nuovamente riattivati e riprendere un’altra volta servizio, qualora le élite al potere in Occidente lo decidessero. Anche contro questa eventualità si schiera il reale stato delle cose qui documentato, in cui compaiono nomi e cognomi dei diversi soggetti causa delle nostre sventure (dati anagrafici che del resto emergono dalla stessa cronaca e che conviene scolpire negli annali patri, per tenerli bene a mente nei giorni a venire).

Il saggio, tuttavia, prende in esame anche le ragioni internazionali di tutto quello che è successo, ne analizza le cause remote ignote ai più e sistematicamente occultate dai media, nell’intento di dimostrare che è stato il disegno geopolitico di una potenza straniera ad aver dettato l’agenda al ceto politico di uno Stato vassallo, agenda estera mandata poi puntualmente ad effetto dai suoi lacchè europei e italiani in particolare.

Il solo male è l’ignoranza, il solo bene è la conoscenza, diceva Socrate. Per questo è necessario portare alla luce le origini della storia che abbiamo vissuto in questi ultimi tempi, giacché solo la loro comprensione potrà eventualmente metterci in grado di far fronte con cognizione di causa agli eventi futuri.

Il nuovo libro di Emanuele Montagna e Franco Soldani è appena uscito presso Youcanprint (271 pagine, 20€). Può essere ordinato in libreria o direttamente presso l’editore.

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Una critica al Manifesto del Fronte del Dissenso

Nei mesi scorsi siamo stati in qualche modo partecipi di un tentativo di scrivere il Manifesto di una realtà aggregativa che vorrebbe proporsi quale nuovo soggetto politico nel disastrante panorama italico post Operazione Covid, tra Guerra Universale e Ammasso di Povertà.

All’inizio ci sembrava di poter dare un contributo, dal momento che era stato pubblicamente dichiarato che si sarebbe aperto un vero “cantiere” di dialogo fra argomentazioni e punti di vista.

Dopo qualche tempo, tuttavia, abbiamo compreso che così in realtà non si intendeva fare, e che, malgrado gli annunci e qualche intemerata virtuale, tutto stava rifluendo nella più trita prassi politicista dentro le realtà del cosiddetto “Dissenso”.

Per fare un “fronte” fra queste ultime, in effetti, non serve un Manifesto: basta e avanza un programma minimo per aggregare. Ma dentro il Fronte del Dissenso c’è stato qualcuno che ha preteso di fare un salto e di ardire… senza voler innescare una vera officina di pensiero. Cadendo così in contraddizione con i suoi stessi dichiarati intenti, o scoprendo quasi subito il proprio bluff… Poco importa.

Noi ci siamo lo stesso impegnati e, all’uscita della bozza del Manifesto dopo un incontro primaverile a Chianciano, la nostra officina del pensiero l’abbiamo aperta comunque.

Quella che trovate nel documento allegato è la nostra critica propositiva, che è necessario leggere tenendo presente la bozza del Manifesto riprodotta più sotto (e rinvenibile anche sulla pagina iniziale del sito sollevazione.it).

Un po’ condensati e talvolta semplificati, ritroverete qui diversi temi affrontati da anni su questo sito. Buona lettura.

Qui di seguito il link al testo del “Manifesto” del FDD e il pdf di una prima critica a tale documento da parte di Emanuele Montagna:

link al testo del Manifesto del FdD
https://drive.google.com/file/d/1lb-xZp11Rz2JTij3w8naU7CG0F26_koO/view
 
Manifesto-cantiere del FdD. Per una critica propositiva dall’interno (estate 2023) (2)

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Società del capitale e scienza

Miti scientifici e potere della logica

Se è terribile per chi crede, credere il falso, come diceva Antigone a Creonte, promette un inganno forse ancora più grande a nostro danno supporre che la scienza ci descriva il mondo com’è, come se l’unico suo fine fosse la scoperta della verità. Niente potrebbe essere più lontano dal reale stato delle cose.

Nel pensiero darwiniano e nella cultura scientifica dell’epoca ha infatti svolto un ruolo cruciale la mediazione di Dio, così come nella scienza odierna le sue contraddizioni e la sua effettiva natura sono occultate da un variopinto sistema di cliché che ne protegge lo status e il rango privilegiato nell’ambito dei saperi societari.

Dietro il ritratto formale che vede in Darwin il padre della teoria evoluzionistica, si è sempre celata la longa manus del Creatore biblico, che, come un silente artefice celeste, ha lasciato la sua profonda impronta confessionale sull’intera concezione del naturalista inglese, così come prima l’aveva impressa nella fisica newtoniana.

D’altro canto, il sistema dei cliché funziona come una sorta di security system destinato a rendere virtualmente invisibili ai comuni mortali sia le molte ‘mele marce’ che affiorano dall’interno della comunità scientifica attuale (il crimine, il falso, la corruzione ecc.), sia le numerose contraddizioni che punteggiano le sue analisi della realtà fisica e le rendono un colabrodo.

Oltretutto, l’aspetto oltremodo paradossale della cosa è dato dal fatto che questo insieme di circostanze, potenzialmente letale per la scienza odierna, emerge alla luce del sole attraverso quello stesso potere della logica portato sugli altari dal pensiero scientifico attuale come connotato principe delle sue presunte dimostrazioni rigorose.

In pratica, la scienza dice di se stessa ciò che Iago diceva della sua persona: Io non sono quello che sono. Per capire gli effetti tellurici di tale epigramma sui luoghi comuni di cui son fatte le vesti della scienza ufficiale, il lettore non deve far altro che inoltrarsi nella documentazione presentata dal saggio. Non si creda infatti che piccole perle di nuova conoscenza si trovino solo in fondo al mare.

Il volume, appena uscito, consta di 184 pagine per 19€. È pubblicato da Youcanprint (Lecce). Può essere ordinato tramite qualunque libreria o direttamente all’editore.

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Scienza e società

I labirinti dell’Occidente sono stati edificati da un’alleanza per niente santa tra scienza, teologia e logica versatile (o love, in breve) per tentare di imprigionarci in una sorta di gabbia dorata (sotto il cui colore aureo brilla però un gelido acciaio).

Benché detti labirinti, come tutti quelli costruiti per ingannare gli uomini, siano destinati ad essere infranti dagli stessi uomini, i dedali in questione hanno un carattere così sottile e sofisticato che probabilmente neanche un moderno gps ci sarebbe di grande aiuto.

Per poterne capire la logica più intima e spezzarne la macchinazione a nostro solo danno, è necessario espugnare il security system con cui i labirinti proteggono se stessi. In primo luogo mandando in frantumi i cliché con cui quelle due potenze dello spirito (dis)simulano la loro natura. Ed è possibile farlo solo mediante appropriate e originali chiavi di lettura.

Né la scienza né la teologia, direbbe Iago, sono infatti quello che sono. Se il lettore volesse sapere perché e riconoscere dietro gli stereotipi il volto reale di entrambe, non gli resta altro da fare che inoltrarsi nella solida documentazione che il volume ci presenta. Scoprirà alla fine, alla luce delle conoscenze acquisite strada facendo, che la realtà dei fatti ha un aspetto ben diverso da quello che gli è sempre stato raccontato.

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Lettera di Alina L., babushka della Madre Russia, dai sotterranei della Casa dei Sindacati di Odessa

 

Buongiorno a voi, sono Alina L., l’unica superstite della strage del 2 maggio 2014 a Odessa, presso la Casa dei Sindacati. So che non la ricorderete, questa orribile pagina: da voi non esiste più la memoria storica.

Sapete, questa strage l’hanno fatta i vostri eroi.

Quel giorno mi sono salvata dalla furia dei golpisti di Maidan e degli hooligans rintanandomi nei sotterranei, da dove vi scrivo. Sono rimasta sepolta qua sotto per quasi otto anni: non mi ha aiutata nessuno, non ne ho avuto bisogno.

Dentro di me c’è la Madre Russia: lei aiuta tutti, non guarda in faccia se sei russo, americano, tedesco, italiano, brasiliano, congolese, minutriano.

Ho sopportato tutto questo tempo senza poter sapere tante cose che, se le avessi sapute, sarei uscita da questa caverna immediatamente. Ma non avevo davvero la possibilità di sapere stando qua sotto, non avevo i mezzi tecnologici che avete voi, che invece potevate sapere e non avete voluto sapere.

Avrei saputo che per otto anni i nostri fratelli di Madre Russia abitanti nel Donbass sono stati bersaglio di attacchi a ripetizione, ostaggi dei campi minati, delle scuole bombardate a piacimento, di uno stillicidio di distruzioni di case, uffici, negozi, tutta roba di gente come voi e noi. Chi faceva queste cose erano fratelli nostri comandati da un governo ucraino messo lì dai vostri governanti americani ed europei: un governo assassino fatto dagli eroi di Maidan e dagli stragisti di Odessa: veramente poche persone in tutto, e lontane da noi, fratelli e sorelle di Madre Russia, ucraini o russi o bielorussi poco importa, perché siamo pur sempre anime che vogliono vedere la vita Istina (la Verità).

Avrei saputo che i vostri eroi, comandati a bacchetta da Nato e Unione Europea, si sono opposti per anni a qualsiasi soluzione pacifica sabotando certi accordi fatti in Bielorussia e continuando ad armare eserciti di popoli fratelli per accerchiare la Madre Russia di tutti quanti.

Cosa assurda, ma essi non lo sanno: accerchiare lo spirito profondo della vita! Non è mica solo una cosa umana, diceva mia sorella Agafia. Questo spirito ti sguscia fuori da tutte le parti se cerchi di costringerlo. Quale cieca follia…

Avrei saputo che un virus è stato usato dai governanti occidentali, e anche un po’ dai nostri, per provare a far servi tutti per tutta la vita, giocando con certi marchi quadrati o con degli spilli infilati sotto i capelli. Servi per tutta la vita, avete capito, voi, che avete i mezzi per sapere?

Che Madre Russia ci abbia in cura, sciagurati e no.

Ieri mattina presto, infine, l’apparizione che aspettavo da otto anni, vissuti senza poter sapere niente: saran state le quattro o le cinque e l’Arcangelo è venuto a svegliarmi.

Alina, destati, fra poco sentirai qualche rumore di fondo e saprai: la Madre Russia è tornata. Esci fuori da questa caverna e va’ a scoprire quello che non sai.

Frastornata ma felice, mi vesto ed esco. Chiedo un po’ in giro, tutti parlano e mi raccontano tutte quelle cose che voi avreste potuto sapere. Tutti loquaci e disponibili, meno quei pochi mascherati che girano in strada come i dottori in sala operatoria.

I cani occidentali abbaiano senza guinzaglio: un grande segno di bene e libertà per noi. Altri occidentali ben vestiti dicono che ci manderanno nuove sanzioni e multe colossali: benissimo, sono cose a forma di boomerang.

Faccio per andare in chiesa – sono quasi otto anni che non calpesto quel legno – e il pope lo trovo fuori.

Alina, bentornata, la Madre Russia sia con te. Nonostante ci sia toccato di vivere nel sottosuolo adesso è venuta l’ora di venire fuori e di darsi alla gioia e alla vita all’aria aperta.

—  Farò come dice, mio mugik. Ma solo di giorno, perché di notte tornerò sempre nei sotterranei a contemplare e a scrivere. La Madre Russia mi ha dato la vita, ma non è bene abusarne… Basta così poco per rovinare un risveglio…

A domani, starec!

E domani dirò: «Ho un giorno di vita ancora?».

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Della memoria corta, selettiva e manipolatrice

Ireneo Corbacci



27 gennaio 2022



La memoria, specie quella storica, è sempre corta.
Purtroppo, questo non è nemmeno il suo più grande inconveniente: oltre che corta, infatti, essa è selettiva, tremendamente selettiva. E neppure questo, a ben vedere, costituisce il suo reato specifico: essa è, sotto questo aspetto “penale”, intrinsecamente manipolatrice: una memoria che mentre seleziona trasforma i suoi ricordi, rifonda la storia, adatta le sue narrazioni al disegno di chi la fa, di norma i dominanti e i vincitori in abito da chierici, oggi anche mediatici e influencers, ma sempre chierici col capo pelato pronto a ricevere la cenere per salvare la poltrona, come già 3500 anni or sono faceva lo scriba sumero immortalato nella famosa statuetta…
Storicamente, della memoria manipolatrice hanno fatto le spese in tanti, sin dagli albori dell’età moderna: i popoli indigeni delle Americhe, gli irlandesi ridotti alla fame, gli operai inglesi che compresero la loro rovina chiamata telaio a vapore, i contadini cinesi sfiancati dall’oppio smerciato dai colonizzatori britannici di Sua Maestà… E sono solo alcuni fra cento e più esempi storici.
Ma gli esempi sono fenomeni, diceva la buonanima di G.W.F. …
Siamo allora obbligati a ricercarne le cause, signore e signori.
Sappiamo allora che la memoria (storica) non solo è corta, selettiva e manipolatrice, ma che i suoi prodotti (sempre in via di farsi) ci mostrano ciò che qualcuno ha deciso di mostrarci appunto come fenomeni che dipendono da certe cause. Se l’operazione del qualcuno è di solito smascherabile e decifrabile mediante opportune inchieste (magari giornalistiche o “sociologiche”), non così accade con le cause, che di norma rimangono “non viste e sentite”, perché per afferrarle occorre un “di più di pensiero” che non si acquisisce nell’inchiesta: quel lampo che è tutto, diceva Henri Poincaré.
Puoi arrivare a smascherare Bill Gates che profetizza l’avvento della prossima più letale pandemia; molto più difficile è spiegare perché debba farlo, in base a quale causa o necessità storica che in qualche modo lo spinge e lo usa come infame attore…
Chiedo subito scusa ai lettori: il mio ragionamento si è già spinto troppo oltre. Chiedersi come si cercano le cause è qualcosa che disturba la mente del soggetto contemporaneo, specie quella forgiata entro il nascente Cybercapitalismo.
Torniamo allora all’ovile del Covid 19 e all’odierno “giorno della memoria”: se proprio vogliamo parlare di cause, limitiamoci a quelle del maledetto marchio verde.
Se oggi si celebra davvero la memoria di qualcosa, questa è la memoria dei dati, inventati e usati per costruire la narrazione del terrore. E mentre il governo britannico – il più smemorato fra tutti – adesso fa affiggere manifesti per mettere in guardia la popolazione dai danni del vaccino, quando fino a ieri era in trincea per la vaccinazione di massa, c’è seriamente da chiedersi quali possano essere le cause oscure di una memoria così sbrindellata, versatile e assurda.
Una qualche risposta tragicomica ce l’ha data, a suo modo, l’ignobile ambaradan mediatico italiano, con la sua fobia della memoria lunga avanzata in questo fatidico giorno dai novelli perseguitati della puntura e del timbro fecale, allargati ormai alla stragrande maggioranza della popolazione al di sotto delle tre dosi…
Il paragone o la comparazione storica con l’Olocausto e la Shoah non si può fare; in Italia non ci sono lager solo per renitenti al buco e per pentiti dopo le due dosi: è stato calcolato che non basterebbe la superficie di due regioni come la Lombardia e il Veneto per alloggiarli tutti nelle casette per terremotati della Protezione Civile. In effetti, sono stati ad un tempo più efficienti ed inclusivi: hanno fatto un lager unico per tutto il Paese già al tempo della reclusione domiciliare del 2020: Conte e Speranza hanno dimostrato di essere più potenti e sofisticati dei nazisti storici. Basta con offensivi, irricevibili paragoni.
Possibile che ricordare questa indiscutibile ABC dopo soli due anni possa essere oggetto di un’assenza assordante di memoria che non può avere causa se non quella dei dati fabbricati, sui quali – more solito – è stata eretta tutta la narrazione che uccide?
In proposito, mio nonno coltivatore diretto perseguitato dal fascio perché aveva rifiutato la tessera, diceva che la porta della civiltà si è chiusa ma da sotto la polvere filtra lo stesso e si alza verso le nostre narici, fino a farci perdere la lucidità, fino al delirio e alla perdita del senso di realtà: ecco, questa mi pare, fra le tante che appaiono invece farlocche, una delle cause vere della memoria malata che oggi ci affligge. La porta della civiltà si è chiusa, da secoli forse. Ridirlo adesso può fare ancora un certo effetto nel “giorno della memoria”. Vuol dire che quella memoria non si può salvare, che anche se i perseguitati di oggi vorranno un domani essere magnanimi non potranno davvero “perdonare” chi li ha bestializzati, in quanto è chiaro che quella memoria è tutta da rifare insieme alla supposta civiltà moderna che l’ha prodotta, insieme ai “pensieri” della sua presunta scienza…
Chiediamoci: potrebbe in proposito nascere un programma ardito, di formazione di una differente memoria, da parte di quanti stanno subendo sulla propria pelle le angherie della memoria istituzionale e della narrazione Covid? Certo, potrebbe nascere, ci sono le teste per farlo.
Ed è poi quello che la stessa vita vuole, oggi, in barba a tutta la civiltà la cui porta si è chiusa.
Non ci resterà che ridere per il resto della vita.

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Le maskerine dell’inganno

Dai pericoli che nascondono al loro significato politico più intimo

Il nuovo saggio di Franco Soldani demistifica la natura delle maskerine, imposte per volontà del potere politico, non per reali ragioni sanitarie, alla popolazione generale. Svela i danni che provocano a chi le indossa, in specie ai minori e ai bambini, nonché i sottili significati politici che veicolano. Attingendo alla letteratura scientifica internazionale, oltre che a quella italiana, il libro addita al pubblico, con profusione di prove, la reale agenda politica sottostante alla loro imposizione generalizzata e indiscriminata alla popolazione civile.

Mai utilizzate in precedenza come mezzi per la protezione individuale da presunti agenti patogeni, con la “pandemia” del 2020 le maskerine – pezzi di stoffa e/o strati di garza, “fai da te” o fabbricate in serie – sono ben presto diventate un elemento permanente del paesaggio sociale. Come piante in un giardino, senza però le loro naturali proprietà botaniche. Tutt’altro.
I cosiddetti DPI, contrariamente al loro stesso nome, celano infatti un’intera serie di insidie, fonti di future patologie, che è bene comprendere per potersi tenere lontani dai loro effetti deleteri sulla salute individuale. Deleteri in ogni senso. Nella misura in cui impattano la vita societaria degli individui, essi hanno difatti anche un aspetto tipicamente politico oltre che sanitario.
I DPI poi occultano tutta un’altra storia che ci racconta una ben differente realtà, soprattutto a proposito dei bambini e dei minori. Per questo la lettura del libro che avete nelle vostre mani è uno strumento indispensabile di conoscenza e di documentazione, specialmente per genitori responsabili preoccupati per il futuro dei loro figli. Come stanno veramente i fatti o lo leggete qui oppure non vi sarà possibile farlo da nessun’altra parte.

Il libro è in corso di pubblicazione con Youcanprint e sarà a breve disponibile. Può essere ordinato in tutte le librerie online o direttamente all’editore.

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Vaccino Pfizer 2020

Quello che qui viene presentato al lettore è un piccolo vademecum per orientarsi nel mondo dell’informazione a senso unico odierna riguardante le ingannevoli proprietà salvifiche dei presunti vaccini anti-covid. È un testo controcorrente rispetto al mondo dei media ufficiali.

I cosiddetti mainstreamedia (TV pubbliche e private, grandi giornali nazionali e locali) si guardano bene infatti dal pubblicare notizie scomode e sgradite al sistema e fanno di tutto, anzi, per occultarle attivamente e impedire che diventino di pubblico dominio.

Tramite l’analisi di una serie di fonti italiane e internazionali, di documenti nazionali ed esteri, alternativi alla spiegazione reclamizzata anche dalla “scienza in affitto” reclutata per l’occasione dai governi al loro servizio, proprio come una qualsiasi agenzia di marketing, il pamphlet mostra al lettore la vera natura del farmaco Pfizer e delle altre case farmaceutiche, nonché i rischi per la salute individuale a cui si va incontro, inevitabilmente, quando lo si assume credendo di proteggersi.

“Se lo conosci lo eviti” è ben più di uno slogan: è il segnavia che permetterà al lettore di non diventare vittima di un trattamento sanitario pensato non per il suo benessere e la sua protezione, bensì per fini contrari alla sua salute psico-fisica presente e futura in nome di disegni inconfessabili.


Il testo è ordinabile qui al prezzo di 7 euro: edizionif@faremondo.org. (il versamento dell’importo per chi usa la posta può essere fatto, indicando la causale, mediante ricarica della carta postepay n° 5333 1711 3883 7931 intestata a Manuela Zaccheroni). Scriveteci e vi verrà spedito.

 

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L’operazione economico-finanziaria (e criminale) denominata Covid-19

È appena stata pubblicata una nuova, aggiornata edizione del volume di Franco Soldani, L’operazione economico-finanziaria (e criminale) denominata Covid-19.
Questa ristampa del testo originario, uscito lo scorso giugno con lo stesso titolo, comprende tre nuovi capitoli in cui si dà conto delle nuove analisi emerse nel frattempo a livello internazionale che confutano la “storia ufficiale”, mostrando al lettore il vero volto dell’attuale emergenza.
Si tratta di una documentazione indispensabile, quasi sempre tradotta per la prima volta in italiano, per poter capire appieno dimensione e natura reali della presunta “crisi sanitaria” in cui siamo stati precipitati da un ceto politico irresponsabile al servizio di interessi esteri.
La cosa è tanto più importante, quanto più i Media, privati e pubblici, non fanno altro che censurare attivamente le prove scientifiche che demoliscono la versione dei diversi governi, impendendo ai cittadini di farsi un’idea più realistica, più corrispondente al vero, dell’attuale situazione.
I Media sono ormai solo una macchina della propaganda e una fabbrica del falso che gira a pieno regime contro gli stessi interessi della società e della popolazione civile, un sistema dell’inganno che sforna in regime di quasi monopolio una sola spiegazione delle cose: quella fornita alla gente dall’autorità politica. Non v’è spazio alcuno per le voci dissidenti e le spiegazioni alternative, per quanto solidamente scientifiche esse siano.
Alla luce anche delle più recenti intenzioni dell’Occidente di dichiarare un altro lockdown nei diversi paesi europei e no, importante diventa prendere coscienza del fatto che le cose non stanno affatto come ci è stato raccontato, né la realtà corrisponde in alcun modo al falso ritratto del mondo propinatoci dagli attuali governanti dell’Occidente.
Un cittadino bene informato è visto come fumo negli occhi dal ceto politico, giacché una persona che conosce la reale natura delle cose non può aver timore di alcunché, se non temere e tenere dunque a distanza le paure seminate a piene mani dalla campagna me®diatica del terrore che ci perseguita dal mese di marzo.
Una persona ben informata ben difficilmente si lascia ingannare da coloro che vorrebbero asservirla ai loro disegni, e soprattutto non ha tema alcuna di guardare la realtà a mente fredda e con occhi nuovi.

Il testo in formato pdf è ordinabile qui al prezzo di 5 euro: edizionif@faremondo.org. (il versamento dell’importo per chi usa la posta può essere fatto, indicando la causale, mediante ricarica della carta postepay n° 5333 1710 2383 3508 intestata a Manuela Zaccheroni). Scriveteci e vi verrà spedito.

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