Era da tempo che riflettevamo su come dare un segno inedito della nostra presenza e delle nostre idee, iniziative e scritture. Abbiamo infine deciso di far nascere un centro studi. Nelle nostre intenzioni, dovrebbe riprendere il filo spezzato del pensiero critico e riallacciarlo all’immaginazione di un’altra società. In questi tempi, è una scelta di sopravvivenza mentale, prima di ogni altra cosa. Ci auguriamo che col concorso di quanti vi si avvicineranno possa diventare una vera e propria scuola di dibattito, di confronto fra studiosi e di orientamento differente per i giovani.
A fronte di tanti anni di studi e ricerche, di dibattiti e di conferenze, internazionali e no, di esperienze in rete e fuori della rete, è oggi indispensabile prendere atto del fatto che siamo infine approdati almeno a due sponde dirimenti. A quanto pare, solo strada facendo cresce sotto i nostri piedi il cammino e, infine, si conosce la mèta. La prima sponda: è sotto i nostri occhi l’inganno perpetrato ai nostri danni da tutta la cultura ufficiale, pregressa e soprattutto odierna, dell’Occidente, del movimento operaio moderno e perfino dal marxismo storicamente esistito, una temibile Triplice ideologica che è assolutamente necessario abbandonare al suo muto destino. La seconda sponda: per nostra fortuna, siamo giunti anche alla definizione di una serie di nuovi concetti che ci mettono in grado di guardare con occhi diversi al mondo attuale e quanto meno di avviare un’analisi del capitale, della sua società e della formazione capitalistica mondiale completamente diversa rispetto al passato.
Quando si avvia un’impresa simile, è inutile fare sfoggio di falsa modestia. Del resto, è meglio rischiare di essere tacciati di supponenza che ignorare o sottacere lo stato delle cose. D’altro canto, si parva licet, la proverbiale, multipla arroganza della scienza odierna, la macchina intellettuale più potente delle società contemporanee, fa letteralmente impallidire i nostri ben più modesti intenti.
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