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Andrà tutto… nella pandemia del capitale?

NOTA DEI REDATTORI DEL SITO

QUESTO SPAZIO, NATO DIVERSI ANNI FA, ERA STATO PENSATO PER “DEPOSITARE” I NOSTRI STUDI E DARE NOTIZIA DELLE NOSTRE RICERCHE IN CORSO.

TUTTAVIA, VEDENDO LA PROGETTAZIONE BY DESIGN E LA MESSA IN ATTO DELL’ULTIMO INSIDE JOB DEL CAPITALE, LA PANDEMIA SISTEMICA DA “CORONAVIRUS”, APRIAMO IL SITO A SCRITTI E CONTRIBUTI CHE POSSANO RENDERE CONTO DI QUANTO ACCADE MEDIANTE CHIAVI DI LETTURA DIFFERENTI, ALL’ALTEZZA DELLA CRISI DI SPECIE CHE I DOMINANTI CI HANNO IMPOSTO.

O SI ESCE DA QUESTA SITUAZIONE CON UN DIVERSO PENSIERO DI MONDO OPPURE – IN MANCANZA DI QUESTO, CHE È L’ESSENZIALE DA CUI DIPENDE LA VITA, IL FARE E LA CULTURA – CONTINUEREMO A VIVERE LA PRESENTE ROVINA DI TUTTE LE COSE.

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Ireneo Corbacci

L’epoca è così fatta che la verità più bella ed essenziale giace inesplorata dentro la pancia della Grande Montagna, dove le lanterne dell’inganno, baluginando tra una dissimulazione e l’altra, danzano sopra di noi.

Alano di Montappone

Anche sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose con i loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa il male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. In modo che più volte, mentre chi fa male ottiene ricchezze, onori e potenza, chi lo nomina è strascinato in sui patiboli, essendo gli uomini prontissimi a sofferire o dagli altri o dal cielo qualunque cosa, purché in parole ne sieno salvi.

Giacomo Leopardi

In tempi di Coronavirus ci si vede l’altra sera su al bar, a porte rigorosamente chiuse… Per i tecnici delle ordinanze non è comunque un assembramento, siamo i soliti quattro (o magari tre) gatti, ben distanziati ai margini del tavolaccio… E figuriamoci se fin quassù, con una strada per metà franata e con l’altra metà impreziosita da crateri pluridecennali, una qualche pattuglia delle forze dell’ordine osa arrampicarsi. Per ogni evenienza c’è poi sempre l’Eustachio con il modulo “autodichiarazione” in tasca. Ossia: se occorre, sul foglio in prima persona io dichiaro a me stesso davanti all’autorità che mi controlla che quello che ci diciamo in questo bar è dovuto ad uno stato di necessità procurato dalla stessa autorità di fronte alla quale a me stesso dichiaro in prima persona che per la necessità di non impazzire e di mantenere alte le difese immunitarie contro il virus mi vedo costretto a parlare con gli amici pur senza incorrere in alcun assembramento pericoloso per la salute pubblica di noi quattro gatti in questo angolo sperduto di montagna…

Detto questo, faccio un report per forza un po’ sbrigativo della discussione che abbiamo avuto.

Nei preliminari il ragionamento di Stof sembra non fare una piega:

«Fate un po’ voi… Ma come si fa a fare comunità con gente come Mattarella, che già faceva il buono a sì buana quale ministro della difesa acceso bombardatore della Jugoslavia, con Prodi liquidatore dell’IRI, licenziatore di decine di migliaia di lavoratori già prima di aver massaggiato il paese con la cura dell’euro, con la Rai, ricettacolo maximo di ciarlatani e mentitori di professione: con le istituzioni tutte, insomma, colonizzate per decenni da virus transumani incomparabilmente più letali dell’attuale… Se proprio volete fare i buoni per salvare il paese, non fatelo insieme a questi qua, ma fra di voi, semmai. Noi staremo a casa quando loro saranno fuori da tutte le case degli italiani». Nulla da eccepire.

Eustachio argomenta allora che la crisi della pandemia l’hanno creata loro perché loro nella crisi ci sguazzano e non c’è niente di nuovo sotto il sole. Poi dice che ha voglia di recitare, alza il dito al cielo e trova nel gesto a mezz’aria che l’epidemia procurata implora essa stessa una tregua, perché è già stanca. Si governa con la paura, certo, ma anche la paura dopo un po’ stanca: allora cosa si farà?

Nessuno lo ammette ma il fumo del silenzio dalle strade deserte si sta spostando verso la frontiera dell’Evros. Su tutto incombe ora un’imboscata: all’ulteriore saccheggio dell’Italia provvederanno anche con Eurobond e Pandemic bond bazooka, se necessario a loro. Il Meccanismo è già attivo, il Salvatore nel Mistero ha rifatto la centratura del cappio per il salvato da imbrogliare meglio di prima.

L’epidemia stessa è di per sé modulabile: lo sostiene il Marulla citando quanto dicono le stesse fonti d’archivio da cui proviene. 50, 65, 80 milioni di morti, da un quarto alla metà delle infrastrutture sanitarie mondiali fuori causa. Lo possono pensare e lo possono fare. Il green capital mostra una certa baldanza e il suo malthusianesimo spinto sembra avere solide basi nel fervore convinto di una bella fetta di uomini di scienza sparsi in molti paesi.

Chiedo agli amici se qualcuno ha per caso notato il cilindro ebete del presidente della Rai Marcello Foa, già astuto sovranista della poltrona, iperallineato figurante della strategia della paura. L’Eustachio mi risponde che un pollo allevato alla scuola di Montanelli ha tutti i numeri in partenza per ricoprire quel ruolo ignobile: è un OGM della prima ora, aggiunge, e verrà usato per il rilancio della globalizzazione con un tipo nuovo di keynesismo… Stamo freschi.

Si è visto intanto che a Sigonella, in Ucraina e in Georgia si fanno esperimenti su patogeni che si assomigliano. Si tratta pur sempre di effetti di una distinta causa. Afferrare e aggredire la causa però non si può: c’è nebbia su tutti i continenti cognitivi noti. Si invocano allora gli squilibri geo-politici e si discetta poco a proposito e assai a vanvera. La Cina, lo si è visto, ha risposto e risponderà da par suo (quale competitor globale dentro il capitale) alla guerra su più fronti che le viene mossa. Con ciò si vuol far intendere che sarebbe in corso la guerra delle potenze entro il mondo multipolare: è pacifico, ma è questa oggi la guerra che esaurisce tutta la guerra? Su questo Orwell ebbe già a suo tempo molto da ridire, sulla scorta di una schiera di maestri, a dire il vero: Shakespeare, Novalis, Dostoevskij, Marx…

Stof sostiene invece che tra il Viminale, la protezione civile e i gangli alti della sanità italiana è tutta una gara contro il tempo per vedere fin dove si possono spingere nel procurare allarme e segregare in casa la popolazione. Lo stress test in atto evidenzia l’esistenza di una miriade di sub-cabine di regia dell’intero affaire, più o meno divise secondo la linea dei governi e degli stati sottomessi. La cabina di regia di più alto livello, quella della Gates Foundation, è attiva quanto meno da un ventennio e il suo alto patronage tra Big Pharma, ONU, OMS e consimili canaglie è in linea di massima noto almeno ad alcuni come noi, abituati a vedere le palafitte del Potere dal tetto, mentre i loro Megamedia mantengono le genti in apnea cognitiva. Il livello che sta sopra questa cabina di regia, invece, è avvolto nelle nebbie perenni, anche se non c’è dubbio che alcuni interpreti attenti individueranno senz’altro come veri responsabili dell’operazione certi solerti funzionari del capitale. Tuttavia, denunciare i mandanti e gli attori incaricati del crimine non vuol ancora dire comprenderne le ragioni. In altre parole, se anche a questo livello “supremo” vale il cui prodest?, questo non significa sapere precisamente perché adesso fanno quello che fanno, perché stanno perpetrando un crimine di questo genere. Hanno necessità di farlo in mancanza di qualcosa di meglio? Sono messi peggio di quanto appare, i commessi di Monsieur Le Capital (divenuto orfano prima di Madame La Littérature e, recentemente, perfino di Madame La Terre…)? Sarà allora che la pandemia virale messa in atto in superficie nasconde una più profonda e generale pandemia del principio determinante di questo mondo?

E, a questo punto, tutta la nostra discussione si incaglia, siamo a notte fonda e gli interrogativi cominciano a mostrare uno spessore incompatibile con le nostre residue energie da sonnambuli di montagna.

Vi saprò dire se alla prossima serata ci saranno ulteriori sviluppi dell’intera questione.

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