Dall’11 settembre all’aggressione
alla Libia: un decennio di devastazioni
criminali del mondo
Giornata di discussione a Bologna,
sabato 22 ottobre dalle 9 alle 19.30
presso il Centro Giorgio Costa,
via Azzo Gardino 48,
zona Porta Lame, vicino al Cinema Lumière
I nostri ospiti e interlocutori
Judy Wood, statunitense, già professoressa di ingegneria meccanica e scienza dei materiali all’università di Clemson (Carolina del Sud), è autrice del libro Where did the towers go?. Da diversi anni i suoi studi basati sulle evidenze e la sua voce fuori dal coro gettano una luce differente sugli eventi dell’11 settembre, in particolare sulle modalità con cui sono state dissolte in aria le torri e altri edifici del WTC di New York.
Andrew Johnson, dal 2004 critico della mitologia ufficiale sull’11 settembre e membro della prima ora degli Scholars for 911 Truth, insegna presso la Open University dello Yorkshire, in Inghilterra, ed è autore del libro 911. Finding the Truth.
Tiziana Gamannossi, imprenditrice in Libia e fondatrice della Fact Finding Commission, dall’inizio dell’aggressione Nato svolge opera di demistificazione e denuncia degli orrori di guerra perpetrati da criminali politici, mercenari in divisa e Megamedia occidentali.
Paolo Sensini, storico e studioso del pensiero politico del Novecento, è stato in Libia con la Fact Finding Commission ed è autore del libro Libia 2011, appena uscito presso Jaca Book.
Traccia per la discussione
Il decennio inaugurato dagli eventi dell’11 settembre 2001 fa emergere con sempre maggiore chiarezza una verità che il Potere, in tutte le sue agenzie e ramificazioni, non può confessare: per poter far durare questo suo mondo senza speranza esso deve produrre – su scala planetaria e con inganno sempre più apertamente criminale – catastrofi, devastazioni sociali, economiche e ambientali, desertificazione culturale, terrore e guerre. Questa è la verità nella civiltà del capitale che si rivolta contro gli esseri viventi e gli ecosistemi: la civiltà che per “andare avanti” deve distruggere le basi stesse degli equilibri planetari e delle umane misure.
Perché questo accade? Non semplicemente e non soltanto per via dell’indole “demoniaca” e nichilista dei suoi alfieri ed interpreti: se i dominanti globali sono i criminali che vediamo (da ultimo con l’aggressione alla Libia) è perché essi servono nel modo più appropriato la logica del modo di produzione fondato sul capitale (finanziario e industriale in un insieme oggi inestricabile). Essi sono quindi attori di quell’intimo connubio tra “scienza moderna” e capitale che come un interno motore nascosto ha prodotto livello su livello la realtà contemporanea.
Nella fase che volgarmente si chiama globalizzazione la cifra della dis-simulazione e dell’inganno criminale è quella che meglio risponde alle “esigenze” autoriproduttive di questo mondo. Ecco perché, dall’11 settembre all’aggressione alla Libia, Machiavelli, Orwell e la stessa “società dello spettacolo” sono stati superati grandemente dalle mosse e dai mezzi messi in campo dagli attuali dominanti: si producono scenari virtuali che vengono fatti interagire con ciò che virtuale non è per fabbricare nuove realtà in cui risultino totalmente cancellate le vecchie coordinate: scenari che anzi contengono mappe il cui fine è impedire l’orientamento e una qualsiasi consapevolezza della situazione.
Le devastazioni sulla superficie geo-politica, economica, culturale e mediatica ci dicono che non è più tempo di ripetere l’identico dei vecchi schemi dell’opposizione, dell’antagonismo e della defunta dialettica tra sinistra e destra. Occorre invece seminare consapevolezza della portata senza precedenti dell’inganno e della guerra condotta contro tutti i popoli del pianeta.
Per fare questo muoveremo dalla demolizione della mitologia ufficiale dell’ultimo decennio fissata anzitutto nel dogma ufficiale sugli eventi dell’11 settembre. Una volta scoperchiato l’inganno e raccolte le evidenze inaggirabili di un inside job in cui i perpetratori – ci spiega Judy Wood – sembrano aver impiegato anche distruttive tecnologie militari “a energia diretta”, risaliremo il decennio in mezzo a: guerre e devastazioni (Afghanistan, Irak, Palestina e tante altre); “crisi finanziaria” per l’ulteriore saccheggio delle risorse e dei popoli; eutanasia di ogni sovranità residuale degli stati nazionali e avvio di fatto del “governo mondiale” sul cadavere del diritto internazionale, col concorso cruciale del mainstream mediatico fino alla trasformazione in contractors di ideologi e icone della fu sinistra (antagonista, marxista, pacifista, ecologista o in qualsiasi altro modo connotata).
Programma
9.00-9.30
Introduzione a cura di Faremondo
9.30-10.30
Judy Wood, Dove sono andate a finire le torri?
10.30-11.00
Dibattito sull’intervento di Judy Wood (modera Franco Soldani)
11.00-11.15
Pausa breve
11.15-12.15
Andrew Johnson, Uno sguardo critico dall’interno sul movimento ufficiale per la verità sull’11 settembre
12.15-12.45
Dibattito sull’intervento di Andrew Johnson (modera Emanuele Montagna)
12.45-13.15
Tavola rotonda (Faremondo-Wood-Johnson-Sensini-Gamannossi)
13.15-14.30
Pausa per il pranzo
14.30-15.30
Paolo Sensini, Libia 2011 ovvero… se non vai verso la democrazia la democrazia arriverà su di te (in occasione dell’uscita del suo libro presso Jaca Book)
15.30-16.00
Dibattito sull’intervento di Paolo Sensini (modera Franco Soldani)
16.00-17.00
Tiziana Gamannossi,intervento sui crimini di guerra dei Megamedia occidentali visti dall’interno della Libia
17.00-17.30
Dibattito sull’intervento di Tiziana Gamannossi (modera Emanuele Montagna)
17.30-18.00
Pausa breve
18.00-19.30
Tavola rotonda finale con interventi dei presenti e degli ospiti (moderano Emanuele Montagna e Franco Soldani)
All’entrata saranno disponibili copie dei libri di Judy Wood, Andrew Johnson e Paolo Sensini, oltre a diversi materiali di documentazione portati dagli ospiti e da Faremondo.
L’ingresso è libero. La sala in cui si svolgerà la giornata si trova al primo piano del centro. Al piano terra si trova il bar-osteria e all’esterno un ampio cortile.