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Mascherine per i minori: un crimine contro l’umanità

Abbiamo tradotto qui sotto l’importante articolo della neurologa tedesca dott.ssa Griesz-Brisson. Si tratta di uno scritto fondamentale per tutti gli operatori scolastici – personale ATA, dirigenti e insegnanti in primis delle scuole di ogni ordine e grado – che hanno nelle loro mani la formazione delle nuove generazioni.

Le informazioni scientifiche fornite dall’autrice sono indispensabili per capire i danni biologici provocati da un uso improprio (e persino inutile) delle mascherine in quelle fasce d’età in cui i minori e gli adolescenti si trovano in una fase delicata del loro sviluppo cognitivo e personale.

È pressoché impossibile ignorare i suoi argomenti scientifici e i tremendi pericoli che ci fanno intravedere per i nostri figli. Farlo sarebbe da irresponsabili. Ai docenti come ai dirigenti spetta l’obbligo etico e professionale di tenerne conto, pena il venir meno del loro ruolo di educatori e il divenire complici di provvedimenti scellerati.. Ai genitori spetta il dovere di proteggere i loro figli, chiedendo la revoca immediata di misure restrittive la cui natura criminale è pari solo ai danni biologici permanenti che sono in grado di provocare.

Margareta Griesz-Brisson, Le mascherine per il Covid-19 sono un crimine contro l’umanità e un abuso nei confronti dei minori

[Titolo originale: Covid-19 masks are a crime against humanity and child abuse], articolo dell’8 ottobre 2020, in www.globalresearch.ca.

 [Traduzione a cura della redazione di Faremondo. I grassetti sono nostri]

Respirare di nuovo l’aria che espiriamo creerà senza alcun dubbio una carenza di ossigeno e per contro una concentrazione di anidride carbonica nel nostro organismo. Sappiamo che il cervello umano è molto sensibile nei confronti di ogni privazione di ossigeno. Nell’ippocampo esistono ad esempio cellule nervose che non possono resistere per più di tre minuti senza ossigeno – semplicemente non possono sopravvivere.

Le prime gravi avvertenze sintomatiche sono date da mal di testa, sonnolenza, capogiri, problemi nella concentrazione, rallentamento del tempo di reazione – tutte reazioni del nostro sistema cognitivo.

Tuttavia, quando si ha una cronica privazione di ossigeno, tutti questi sintomi scompaiono, perché ci siamo abituati a tale condizione. Per contro, il nostro rendimento rimarrà comunque compromesso e la carenza di ossigeno nel nostro cervello continuerà a fare progressi. Sappiamo infatti che le patologie neurodegenerative impiegano decenni per svilupparsi, così se oggi dimentichiamo il nostro numero telefonico, la défaillance del nostro cervello potrebbe essere iniziata 20 o 30 anni prima. Mentre pensiamo di esserci abituati ad indossare le mascherine e a respirare di nuovo le nostre esalazioni, i processi degenerativi sviluppatisi nel nostro cervello si amplificano nella stessa misura in cui continua la privazione di ossigeno.

Il secondo problema è dato dal fatto che le cellule nervose nel nostro cervello non sono in grado di dividersi normalmente quando vengono private di ossigeno. Così, persino nel caso in cui i nostri governi, tra qualche mese, volessero generosamente permetterci di liberarci delle mascherine e di tornare a respirare ossigeno liberamente, le cellule nervose perdute non verranno in alcun modo rigenerate. Ciò che si è perso, è perso per sempre.

Personalmente non indosso alcuna mascherina, perché devo lasciare che il mio cervello pensi liberamente. Devo infatti avere mente lucida quando visito i miei pazienti e non posso trovarmi una sorta di anestesia indotta dall’anidride carbonica.

Non esiste alcun immotivata esenzione medica per le mascherine, giacché la privazione di ossigeno è estremamente pericolosa per ogni singolo cervello. Deve essere la libera decisione di ogni singolo essere umano quella di indossare una mascherina che è assolutamente inutile per proteggerci da un virus.

Per bambini e adolescenti, le mascherine sono assolutamente un tabù. Bambini e adolescenti hanno infatti un sistema immunitario estremamente attivo e adattivo e abbisognano di una continua interazione con il microbioma del pianeta. D’altronde, anche il loro cervello è incredibilmente attivo, giacché in tale fascia d’età ha ancora molto da apprendere. Il cervello dei minori o dei giovani è assetato di ossigeno, giacché quanto più un organo è metabolico, tanto più ossigeno gli è necessario, e nei bambini e negli adolescenti ogni organo è metabolicamente attivo.

Privare di ossigeno il cervello di un bambino o di un adolescente, o limitarlo in qualunque maniera, non è solo pericoloso per la loro salute: è assolutamente criminale. Ogni carenza di ossigeno inibisce infatti lo sviluppo del cervello e i danni che eventualmente si fossero sviluppati come risultato di tale privazione NON POTREBBERO più essere modificati.

I bambini hanno bisogno di un cervello sano per apprendere e per contro il loro cervello necessita di ossigeno per poter funzionare. Non c’è bisogno di alcuno studio clinico per capire questo fatto. Si tratta infatti di semplice, indiscutibile fisiologia. Una carenza indotta di ossigeno, voluta e consapevole, è assolutamente un deliberato azzardo per la salute e un’assoluta controindicazione medica.

Un’assoluta controindicazione medica in medicina significa che un dato farmaco, una data terapia, un dato metodo o un dato provvedimento non deve essere usatonon è ammesso alcun suo uso. Dovevano esserci definite ed estremamente serie ragioni per obbligare con la forza un’intera popolazione ad usare un’assoluta controindicazione medica, e queste ragioni avrebbero dovuto essere prima presentate a organismi competenti e interdisciplinari per poter essere verificate e autorizzate.

Se nell’arco di un decennio la demenza senile dovesse crescere esponenzialmente e le giovani generazioni non potessero raggiungere il loro naturale potenziale, servirà a poco dire “non c’era alcun bisogno delle mascherine”.

Come avrebbero potuto un veterinario, un fornitore di software, un uomo d’affari, un produttore di auto elettriche e un fisico1 decidere con cognizione di causa in una materia che riguardava la salute di un’intera popolazione? Cari colleghi, per favore, dobbiamo tutti prendere coscienza della realtà.

So infatti quanto dannosa è la privazione d’ossigeno per il cervello, così come lo sa il cardiologo per il cuore e lo pneumologo per i polmoni. La privazione d’ossigeno provoca danni ad ogni singolo organo del nostro corpo.

Dove sono oggi i nostri ministeri della salute, le nostre assicurazioni sanitarie, le nostre associazioni mediche? Sarebbe stato loro dovere schierarsi risolutamente contro ogni lockdown e fermarlo, impedirlo sin dall’inizio. Perché gli ordini dei medici comminano sanzioni ai dottori che rilasciano esenzioni alla gente? È il singolo o il medico che deve seriamente dimostrare che la privazione d’ossigeno è pericolosa per le persone? Che razza di medicina rappresentano i nostri dottori e le nostre associazioni mediche?

Chi è responsabile di questo crimine? Colui che vuole imporlo? Colui che lo lascia accadere e se ne fa complice o il soggetto istituzionale che non lo previene? Non ruota tutto intorno alle mascherine, né intorno ai virus. Ancora meno di sicuro concerne la nostra salute. La posta in gioco è molto, molto più alta. Personalmente non sono della partita e non ho alcun timore. L’imperativo attuale è la responsabilità personale».

1 L’autrice si riferisce qui ai membri della task force incaricata dal governo tedesco della Merkel di fronteggiare l’epidemia. Sui nomi di questi soggetti e le loro figure professionali si veda F. Soldani, L’operazione economico-finanziaria (e criminale) denominata Covid-19. Un 11 settembre mondiale mascherato da pandemia, Faremondo, Bologna, 2020, pp. 483 e sgg.

Breve nota sull’autrice

La dott.ssa Margareta Griesz-Brisson è una consulente leader in neurologia in Europa e risiede a Londra. È il direttore medico della London Neurology & Pain Clinic. È specializzata in neurologia, rigenerazione neuronale, tossicologia neuronale, medicina ambientale e terapia del dolore. La dott.ssa Griesz-Brisson è membro dell’American Academy of Neurology, della European Federation of Neurological Societies e della European Academy of Environmental Medicine. Lavora inoltre come esperta di medicina legale in Gran Bretagna, Norvegia e Germania.

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