Miti scientifici e potere della logica
Se è terribile per chi crede, credere il falso, come diceva Antigone a Creonte, promette un inganno forse ancora più grande a nostro danno supporre che la scienza ci descriva il mondo com’è, come se l’unico suo fine fosse la scoperta della verità. Niente potrebbe essere più lontano dal reale stato delle cose.
Nel pensiero darwiniano e nella cultura scientifica dell’epoca ha infatti svolto un ruolo cruciale la mediazione di Dio, così come nella scienza odierna le sue contraddizioni e la sua effettiva natura sono occultate da un variopinto sistema di cliché che ne protegge lo status e il rango privilegiato nell’ambito dei saperi societari.
Dietro il ritratto formale che vede in Darwin il padre della teoria evoluzionistica, si è sempre celata la longa manus del Creatore biblico, che, come un silente artefice celeste, ha lasciato la sua profonda impronta confessionale sull’intera concezione del naturalista inglese, così come prima l’aveva impressa nella fisica newtoniana.
D’altro canto, il sistema dei cliché funziona come una sorta di security system destinato a rendere virtualmente invisibili ai comuni mortali sia le molte ‘mele marce’ che affiorano dall’interno della comunità scientifica attuale (il crimine, il falso, la corruzione ecc.), sia le numerose contraddizioni che punteggiano le sue analisi della realtà fisica e le rendono un colabrodo.
Oltretutto, l’aspetto oltremodo paradossale della cosa è dato dal fatto che questo insieme di circostanze, potenzialmente letale per la scienza odierna, emerge alla luce del sole attraverso quello stesso potere della logica portato sugli altari dal pensiero scientifico attuale come connotato principe delle sue presunte dimostrazioni rigorose.
In pratica, la scienza dice di se stessa ciò che Iago diceva della sua persona: Io non sono quello che sono. Per capire gli effetti tellurici di tale epigramma sui luoghi comuni di cui son fatte le vesti della scienza ufficiale, il lettore non deve far altro che inoltrarsi nella documentazione presentata dal saggio. Non si creda infatti che piccole perle di nuova conoscenza si trovino solo in fondo al mare.